Costruzioni rupestri a secco in giro nel Mediterraneo
Mitato (Stone Hut)
Mitato (Stone Hut): tipica costruzione rupestre tutt'oggi in uso dai pastori cretesi come abitazioni e luoghi dove riporre gli strumenti della pastorizia. La costruzione è interamente in pietra, a secco, secondo l'antica tecnica minoica di cui le tombe della suddetta epoca archeologica ne sono testimoni. Il Mitato ritratto nella foto a sinistra si trova, insieme a tanti altri, nelle vicinanze di Anoghia, vilaggio pittoresco sul monte Psiloritis nella regione di Rethymnos. La tecnica costruttiva è quella di "ekforikì", (a tholos), singolare tecnica di costruzione che prevede solide fondazioni con blocchi di pietra sovrapposti a secco, in maniera circolare, senza utilizzo di leganti e tenuti insieme dal loro stesso peso. Man mano che si procede in altezza i filari si restringono progressivamente e diminuisce anche la proporzione dei massi, ora sempre più piccoli e meglio lavorati, per finire a cupola.
Nuraghe
Nuraghe: Il nuraghe è una torre in pietra di forma tronco conica risalente al II millennio a.C. circa, ampiamente diffusa in tutto il territorio della Sardegna. I nuraghi furono la massima espressione e sono il monumento più rappresentativo della civiltà nuragica, che da questi prende il nome. Unici nel loro genere, costituiscono i monumenti megalitici più grandi e meglio conservati che si possano trovare oggi in Europa e sono generalmente considerati come il simbolo più noto della Sardegna. Ne rimangono in piedi circa 7.000 (secondo alcune fonti 8-9.000) sparsi su tutta l'isola, mediamente uno ogni 3 km²; si ipotizza che in passato fossero oltre 20.000. In alcune zone, i nuraghi sono dislocati a pochi chilometri l'uno dall'altro, come nella cosiddetta Valle dei Nuraghi presso Bonorva, in Trexenta e in Marmilla. (Fonte Wikipedia, foto di Anton).
Pajare
Pajare pugliesi: costruzioni trulliformi, tipiche del paesaggio pugliese, che testimoniano l'operosità dei contadini. Giorno dopo giorno i sassi, presenti numerosi, vengono portati ai margini del terreno e diventano materia prima per costruire la Pajara.
Le Pajare venivano utilizzate come ripari temporanei (o luogo dove riporre gli attrezzi) dai contadini pugliesi che, col sudore della propria fronte, strappavano alla terra avara tutto il necessario per vivere insieme alle loro famiglie; pertanto queste costruzioni sono le più sacre testimonianze della civiltà contadina.
La forma delle Pajare è tronco-conica o tronco-piramidale; tali costruzioni possono presentarsi singoli o a coppia, isolati al centro del terreno agricolo o sistemati sui confini per non togliere spazio alle colture.
Le Pajare venivano utilizzate come ripari temporanei (o luogo dove riporre gli attrezzi) dai contadini pugliesi che, col sudore della propria fronte, strappavano alla terra avara tutto il necessario per vivere insieme alle loro famiglie; pertanto queste costruzioni sono le più sacre testimonianze della civiltà contadina.
La forma delle Pajare è tronco-conica o tronco-piramidale; tali costruzioni possono presentarsi singoli o a coppia, isolati al centro del terreno agricolo o sistemati sui confini per non togliere spazio alle colture.
Girna
Girna maltese: è una sorta di capanna che si incontra nella campagna maltese, dall' interno a cupola, esternamente di forma circolare, ovale, quadrata o rettangolare impiegate in particolare per il ricovero o allevamento del bestiame. Le girne circolari sono più frequenti perché loro costruzione è più semplice. C'è meno difficoltà a inclinare verso il soffitto. Il tetto finisce a cupola o viene poi coperto di frammenti di pietra, sabbia, calce, ecc. I tetti pianeggianti, consentono l'essiccazione dei pomodori, fichi e carrubi. Le Girne alte potrebbero essere impiegate come punto di osservazione per la rilevazione delle colture, per impedire i furti del raccolto.
Le Girne sono generalmente prive di finestre, e con una sola porta che guarda ad est per ottenere la massima luminosità solare. Costruite su supefici rocciose, la loro solidità è garantita dalla sapiente posa delle pietre raccolte nei campi vicini.
L'interno è spartano quanto l'esterno. Forse ci sarà qualche pietra per sedersi, alcune piccole aperture per permettere la circolazione dell'aria, una mangiatoia, un incavo per una lampada, e un piccolo scaffale incorporato nel muro. Le girne utilizzate per l'allevamento di animali avevano un recinto costruito in pietra a secco.
La maggior parte delle Girne più grandi sono state utilizzate per questo scopo, ma anche come abitazione umana, nonostante la totale mancanza di servizi igienici, o anche di un camino per cucinare. Di solito si usava cucinare in una capanna separata, o su una stufa portatile situata al di fuori. Foto di Neil Spiteri.
Le Girne sono generalmente prive di finestre, e con una sola porta che guarda ad est per ottenere la massima luminosità solare. Costruite su supefici rocciose, la loro solidità è garantita dalla sapiente posa delle pietre raccolte nei campi vicini.
L'interno è spartano quanto l'esterno. Forse ci sarà qualche pietra per sedersi, alcune piccole aperture per permettere la circolazione dell'aria, una mangiatoia, un incavo per una lampada, e un piccolo scaffale incorporato nel muro. Le girne utilizzate per l'allevamento di animali avevano un recinto costruito in pietra a secco.
La maggior parte delle Girne più grandi sono state utilizzate per questo scopo, ma anche come abitazione umana, nonostante la totale mancanza di servizi igienici, o anche di un camino per cucinare. Di solito si usava cucinare in una capanna separata, o su una stufa portatile situata al di fuori. Foto di Neil Spiteri.
Bunja
Bunja jugoslava: costruzione a secco del litorale jugoslavo che riprende la stessa tecnica, conservandone pure gli stessi usi, delle altre costruzioni del Mediterraneo precedentemente citate. Tutte queste costruzioni hanno una caratteristica peculiare: sono coperte a "falsa Cupola" come i tholoi, le famose costruzioni della civiltà minoica, successivamente adottate dai Micenei. Per edificarli non è necessario l'uso della calce: si utilizzano solo pietre, reperibili ovunque (un pò come il ghiaccio per gli igloo eschimesi) ma è richiesta una notevole maestria. La parete circolare della bunja si prolunga in alto senza soluzioni di continuità per costruire la volta, ottenuta facendo in modo che le pietre siano sovrapposte ad anelli concentrici sempre più piccoli fino alla chiusura completa. Tali costruzioni, così come quelle di sopra, sono completamente impermeabili all'acqua. Foto di Mpostirski.
Dammusi
Dammusi: Questa abitazione specifica dell'isola di Pantelleria, trae le sue origini nell'antichità. I primi esemplari erano costruzioni fatte con pietre, pietra lavica locale, a secco e di forma quadrata oltre che di piccole dimensioni. Successivamente il tetto, inizialmente piano, venne trasformato a cupola per incanalare l'acqua piovana in apposite cisterne. In questo modo si creavano delle riserve d'acqua utili durante la lunga e secca estate pantesca. La forma a cupola rende, inoltre, il tetto più sicuro. A tal fine la superficie del tetto viene tutt'oggi trattata a calce garantendo oltre l'impermeabilizzazione anche l'isolamento termico. Foto di Neve Sottile.
Trulli
I trulli (dal greco tardo τρούλος, cupola) sono antiche costruzioni in pietra a secco, coniche, di origini protostoriche tipiche ed esclusive della Puglia centro-meridionale. Nonostante nelle zone di sviluppo dei trulli si rinvengano reperti archeologici di epoca preistorica, o fondazioni di capanne in pietra risalenti all' età del bronzo, non esistono trulli particolarmente antichi: questo sarebbe giustificato dal fatto secondo cui piuttosto che provvedere alla riparazione dello stesso in caso di dissesto, si preferiva abbatterlo e ricostruirlo per motivi economici, riutilizzandone il materiale. Per la costruzione della tipica struttura pugliese venivano utilizzate pietre calcaree del posto, il cui utilizzo ne implicava la rimozione dai campi, laddove impedivano la coltivazione. A ciò si deve l'esistenza di numerose tipologie costruttive, le quali dipendendo molto dal tipo di pietra rinvenuta (a chianca, tondeggiante, più o meno facilmente lavorabile, ecc.), variano anche nel raggio di pochi chilometri. Fonte: Wikipedia.
Cosa emerge dai vari studi riguardanti le origini di queste costruzioni a secco?
Secondo gli studiosi il sistema costruttivo che accomuna tali rifugi campestri è stato introdotto in Puglia, Sardegna, Sicilia, Jugoslavia e Malta dall’esterno; tale opinione sarebbe avvalorata dalla presenza di costruzioni analoghe in numerose zone del Mediterraneo le origini delle quali sarebbero da cercare in Mesopotamia, Egitto, isola di Creta, coste dell’Africa settentrionale o nei territori dell’Illiria
Secondo una delle ipotesi, che trova concordi i vari studi archeologici riguardanti sia le testimonianze storiche, i reperti ma anche la tecnica costruttiva impiegata, tali costruzioni hanno il loro protipo nelle tombe minoiche. Per chi intende approfonfire l'argomento e conosce il greco moderno può consultare il testo dal titolo <<Κούμοι, Μιτάτα και βοσκοί στα Λευκά όρη και Ψηλορείτη>>. Lo scrittore è Antonios Plimakis (Αντώνης Πλυμάκης) mentre l'editore è OADYK (ΟΑΔΥΚ).
Due parole sulla civiltà Minoica-Cretese: http://corsoarcheologia.altervista.org/Acrobat/Dispense%202010-11/Dispensa%201%20-%20Il%20mondo%20minoico.pdf
Secondo una delle ipotesi, che trova concordi i vari studi archeologici riguardanti sia le testimonianze storiche, i reperti ma anche la tecnica costruttiva impiegata, tali costruzioni hanno il loro protipo nelle tombe minoiche. Per chi intende approfonfire l'argomento e conosce il greco moderno può consultare il testo dal titolo <<Κούμοι, Μιτάτα και βοσκοί στα Λευκά όρη και Ψηλορείτη>>. Lo scrittore è Antonios Plimakis (Αντώνης Πλυμάκης) mentre l'editore è OADYK (ΟΑΔΥΚ).
Due parole sulla civiltà Minoica-Cretese: http://corsoarcheologia.altervista.org/Acrobat/Dispense%202010-11/Dispensa%201%20-%20Il%20mondo%20minoico.pdf
Informations about Minoan tomb of Kamilari in English here:http://www.uk.digiserve.com/mentor/minoan/kamilari.htm
Kamilari (greco: Καμηλάρι) è un ridente paesino su un colle in mezzo la piana di Messarà a breve distanza dalla costa di Kalamaki-Komos. A nordovest del paese scavi del 1960 portarono alla luce una tomba a cupola del periodo prepalaziale (2600 a.C.). Nella, tomba nonostante fosse stata già depredata già in epoche remote, furono rinvenuti numerosi oggetti ora esposti nella sala VI del museo di Iraklio. La tomba, usata per secoli come luogo di sepolture di massa era costituito da cinque piccole stanze ed un cortile esterno.
Costruzioni realizzate con la stessa tecnica si trovano sparse in diverse isole e coste del Mediterraneo, chiamate con nomi di volta in volta diversi: Bunja, Girna, Dammusi, Pajare, Trulli, Nuraghe, Mitati, ecc...
Le suddette somiglianze costruttive fanno pensare all'esistenza di un legame tra i Minoici e gli abitanti di queste isole mediterranee, dato che la più antica costruzione scoperta nel Mediterraneo con la tecnica dell' "ekforikì" (costruzione a secco a forma di tholos) è appunto la tomba minoica . Altre informazioni si trovano quì: http://hal.inria.fr/docs/00/00/14/63/PDF/DNLKamilari.pdf"
Da Wikipedia:http://it.wikipedia.org/wiki/Civilt%c3%a0_nuragica"
La Civiltà Minoica, similmente a quella micenea, presenta forti analogie con quella nuragica. Ad esempio è assai simile nella tipologia costruttiva il complesso del villaggio di Stylos a Sternaki che include una tomba del tardo minoico con tholos ed una lunga dromos. Ma sono tanti i siti archeologici in cui si respira una certa somiglianza e familiarità: Phylaki, Yerokambos, Platanos, Odigitria, Nea Roumata, Koumasa, Kamilari, Apesokari, Chamaizi, Phourni. Da un punto di vista culturale la Civiltà Nuragica e quella Minoica avevano in comune il culto per la Grande Madre, una figura tipica del resto in quasi tutte le civiltà che si affacciavano sul Mar Mediterraneo, con l'attributo della colomba quale richiamo alla fertilità spesso riportata a coronamento delle navicelle nuragiche in bronzo. Altro forte punto di contatto era la venerazione e l'importanza del Toro, protagonista della tauromachia e della leggenda minoica del minotauro che, probabilmente, in Sardegna aveva un qualche richiamo essendo stati ritrovati bronzetti aventi corpo di toro e testa umana. Altra similitudine era di tipo sportivo, essendo praticato nelle due isole il pugilato con mani dotate di guantoni.
La tomba è situata in piena campagna, per poterla trovare, una volta raggiunto Kamilari, seguire queste indicazioni:http://www.flickr.com/photos/cretanseagull/4995326071/in/photostream"
La mappa per arrivare a Kamilari:
Kamilari (greco: Καμηλάρι) è un ridente paesino su un colle in mezzo la piana di Messarà a breve distanza dalla costa di Kalamaki-Komos. A nordovest del paese scavi del 1960 portarono alla luce una tomba a cupola del periodo prepalaziale (2600 a.C.). Nella, tomba nonostante fosse stata già depredata già in epoche remote, furono rinvenuti numerosi oggetti ora esposti nella sala VI del museo di Iraklio. La tomba, usata per secoli come luogo di sepolture di massa era costituito da cinque piccole stanze ed un cortile esterno.
Costruzioni realizzate con la stessa tecnica si trovano sparse in diverse isole e coste del Mediterraneo, chiamate con nomi di volta in volta diversi: Bunja, Girna, Dammusi, Pajare, Trulli, Nuraghe, Mitati, ecc...
Le suddette somiglianze costruttive fanno pensare all'esistenza di un legame tra i Minoici e gli abitanti di queste isole mediterranee, dato che la più antica costruzione scoperta nel Mediterraneo con la tecnica dell' "ekforikì" (costruzione a secco a forma di tholos) è appunto la tomba minoica . Altre informazioni si trovano quì: http://hal.inria.fr/docs/00/00/14/63/PDF/DNLKamilari.pdf"
Da Wikipedia:http://it.wikipedia.org/wiki/Civilt%c3%a0_nuragica"
La Civiltà Minoica, similmente a quella micenea, presenta forti analogie con quella nuragica. Ad esempio è assai simile nella tipologia costruttiva il complesso del villaggio di Stylos a Sternaki che include una tomba del tardo minoico con tholos ed una lunga dromos. Ma sono tanti i siti archeologici in cui si respira una certa somiglianza e familiarità: Phylaki, Yerokambos, Platanos, Odigitria, Nea Roumata, Koumasa, Kamilari, Apesokari, Chamaizi, Phourni. Da un punto di vista culturale la Civiltà Nuragica e quella Minoica avevano in comune il culto per la Grande Madre, una figura tipica del resto in quasi tutte le civiltà che si affacciavano sul Mar Mediterraneo, con l'attributo della colomba quale richiamo alla fertilità spesso riportata a coronamento delle navicelle nuragiche in bronzo. Altro forte punto di contatto era la venerazione e l'importanza del Toro, protagonista della tauromachia e della leggenda minoica del minotauro che, probabilmente, in Sardegna aveva un qualche richiamo essendo stati ritrovati bronzetti aventi corpo di toro e testa umana. Altra similitudine era di tipo sportivo, essendo praticato nelle due isole il pugilato con mani dotate di guantoni.
La tomba è situata in piena campagna, per poterla trovare, una volta raggiunto Kamilari, seguire queste indicazioni:http://www.flickr.com/photos/cretanseagull/4995326071/in/photostream"
La mappa per arrivare a Kamilari: